TERAMIO – Le ceramiche e le mostre di Castelli, le potenzialità di sviluppo locale e regionale del suo territorio saranno al centro di un incontro che si terrà domani, mercoledì 24 ottobre, alle ore 17.00, nella Sala delle lauree della Facoltà di Scienze politiche. L’incontro, dal titolo Castelli si presenta, è stato organizzato dal Dipartimento di Teorie e politiche dello sviluppo sociale dell’Università di Teramo, in collaborazione con il Comitato Organizzatore Mostre Ceramiche Antiche e Moderne di Teramo e il Rotary Club Teramo Est. Parteciperanno Giovanni Giacomini, direttore del Museo di Castelli, Siriano Cordoni, del Comitato organizzatore Mostre di Castelli, Paolo Giuseppe Oreglia, presidente del Rotary Club Teramo Est, Angela Maria Zocchi, Consuelo Diodati, Rossella Di Federico ed Everardo Minardi, dell’Università di Teramo. Per l’occasione sarà presentato il libro "Il Caso Castelli": una cultura, una tradizione, un sistema produttivo locale, curato da Everardo Minardi, docente di Sociologia della Facoltà di Scienze politiche e coordinatore di un gruppo di ricerca dell’Ateneo di Teramo. L’intensa attività del comitato organizzatore delle mostre delle Ceramiche antiche e Contemporanee di Castelli, costituitosi a Teramo, ha conseguito un obiettivo inedito: la scoperta a Firenze delle formelle di ceramiche che costituivano il patrimonio artistico del “terzo cielo” di Castelli, la riproposizione negli anni 50 dell’interno del soffitto della chiesetta di San Donato. Una espressione di arte ceramica eccezionale, realizzata dai docenti dell’Istituto d’arte di Castelli dove le sapienze di ceramisti faentini e castellani si fusero in un risultato che già fu oggetto di mostre in Italia e che oggi verrà riproposto da Teramo a Faenza a Roma. «Il volume – ha spiegato Everardo Minardi – raccoglie ricerche di docenti e ricercatori dell’Ateneo di Teramo ed è un contributo di conoscenze e di proposte che si colloca in un periodo difficile anche e soprattutto per le realtà locali che si trovano in crescenti difficoltà. Castelli dispone tuttavia di quella intelligenza territoriale che rende attrattivi luoghi, percorsi, prodotti in qualche modo trascurati». «In questa prospettiva – ha concluso Minardi – l’Università di Teramo continua a dare il proprio contributo concreto, attraverso lo svolgimento di una ricerca finalizzata, che solo nella costruzione di partnership effettive e condivise con le istituzioni locali e con le forze produttive del territorio, può dare origine a risultati di innovazione. Certamente i ruoli sono difficili in un periodo di grande complessità, ma la collaborazione è possibile da parte di tutti coloro che sono attori responsabili dello sviluppo delle comunità locali».
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